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La Pietra di Luna (titolo originale: The Moonstone), è un romanzo di Wilkie Collins che uscì in Inghilterra nel 1868 a puntate sul periodico di Londra, All the Year Round, il cui direttore era Charles Dickens. Viene considerato (More) il primo romanzo giallo della storia.
Come già nel precedente La donna in bianco, Collins usa una narrazione a più voci, sul modello di The Ring and the Book di Robert Browning. Molti elementi di La Pietra di Luna ebbero poi una vasta eco nella letteratura di genere successiva.
Il colonnello John Herncastle, ex ufficiale dell’esercito britannico, al rientro in patria dall’India reca con sé la leggendaria Pietra di Luna, un diamante di colore giallo, da lui rubato nel 1799 durante l’assedio di Seringapatam. Secondo la tradizione il diamante adornava la statua di una divinità indiana.
Molti anni dopo, furioso nei confronti della sua famiglia, che lo ha messo in disparte, il colonnello nelle sue ultime volontà lascia il gioiello alla nipote Rachel, come regalo per il diciottesimo compleanno. In realtà il regalo dello zio espone Rachel agli attacchi dei guardiani della Pietra di Luna, un gruppo di tre bramini che, secondo la leggenda, si tramanda negli anni il compito di custodire la pietra e di recuperarla nel caso fosse rubata.

Dedicated to the author’s son who was wounded in World War 1, The Shadow-Line is a short novel based at sea by Joseph Conrad; it is one of his later works, being written from February to December 1915. It was first published in (More) 1916 as a serial and in book form in 1917. The novella depicts the development of a young man upon taking a captaincy in the Orient, with the shadow line of the title representing the threshold of this development. The novella is notable for its dual narrative structure. The full, subtitled title of the novel is The Shadow-Line, A Confession, which immediately alerts the reader to the retrospective nature of the novella. The ironic constructions following from the conflict between the ‘young’ protagonist (who is never named) and the ‘old’ drive much of the underlying points of the novella, namely the nature of wisdom, experience and maturity. Conrad also extensively uses irony by comparison in the work, with characters such as Captain Giles and the ship’s ‘factotum’ Ransome used to emphasise strengths and weaknesses of the protagonist. The novella has often been cited as a metaphor of the First World War, given its timing and references to a long struggle, the importance of camaraderie, etc. This viewpoint may also be reinforced by the knowledge that Conrad’s elder son, Borys, was wounded in the First World War. Others however see the novel as having a strong supernatural influence, referring to various plot-lines in the novella such as the ‘ghost’ of the previous captain potentially cursing the ship, and the madness of first mate Mr Burns. Conrad himself, however, denied this link in his ‘Author’s Note’ (1920), claiming that although critics had attempted to show this link, “The world of the living contains enough marvels and mysteries as it is.”

La busca, una de las obras fundamentales de Pío Baroja, está ambientada en los bajos fondos madrileños a los que se ve abocado Manuel, que vive una trayectoria descendente en una peregrinación de trabajo en trabajo en la que toma (More) contacto con personajes de cada vez más baja extracción social. El Madrid de los barrios más humildes se convierte en protagonista fundamental de esta novela con final esperanzador: siempre es posible encontrar una salida para reconducir la vida.
La busca revela el compromiso ineludible con la realidad social que caracteriza las novelas de Baroja.

The Garden Party and Other Stories is a 1922 collection of short stories by author Katherine Mansfield.
Katherine Mansfield Beauchamp Murry (14 October 1888 – 9 January 1923) was a prominent modernist writer of short fiction who (More) was born and brought up in colonial New Zealand and wrote under the pen name of Katherine Mansfield. Mansfield left for Great Britain when she was 19 where she encountered Modernist writers such as D.H. Lawrence and Virginia Woolf with whom she became close friends. Her stories often focus on moments of disruption and frequently open rather abruptly. Among her best-known stories are “The Garden Party”, “The Daughters of the Late Colonel” and “The Fly”. During the First World War Mansfield contracted extrapulmonary tuberculosis, which rendered any return or visit to New Zealand impossible and led to her death at the age of 34.

Il giardino dei ciliegi (rus. Вишнёвый сад, Višnëvyj sad) è l’ultimo lavoro teatrale di Anton Čechov.
Fu rappresentato per la prima volta il 17 gennaio 1904 al Teatro d’Arte di Mosca sotto la direzione di Kostantin Sergeevič (More) Stanislavskij e di Vladimir Nemirovič-Dančenko. Sei mesi dopo Čechov morì di tubercolosi. Čechov concepì quest’opera come una commedia poiché contiene alcuni elementi di farsa. Tuttavia Stanislavski la diresse come una tragedia. Dopo questa produzione iniziale, i registi hanno dovuto attenersi alla duplice natura dell’opera.
L’opera narra le vicende di un’aristocratica russa e della sua famiglia al ritorno nella loro proprietà (che comprende anche un grande giardino dei ciliegi), in seguito messa all’asta per riuscire a pagare l’ipoteca. Principalmente la storia ruota intorno alle varie possibilità per conservare la tenuta, ma la famiglia non si adopera in questo senso e alla fine è costretta a lasciare la proprietà; la scena finale mostra la famiglia che se ne va mentre il rumore degli alberi abbattuti fa da sottofondo. L’opera contiene il tema della futilità culturale (sia la futilità dell’aristocrazia per mantenere la relativa condizione, sia la futilità della borghesia nel trovare i significati nel materialismo appena scoperto). Riflette inoltre le forze culturali che interagiscono nel mondo in quel periodo, incluse le dinamiche socio-economiche del lavoro in Russia alla fine del XIX secolo e la nascita della borghesia dopo l’abolizione del sistema feudale nel 1861 che ha portato alla conseguente decadenza dell’aristocrazia.

Scritto da Balzac nel 1829, La Maison du chat qui pelote (qui tradotto come Alla casa del Gatto che gioca a palla) è unanimemente considerato uno dei capolavori giovanili di Balzac, da annoverare senz’altro fra i racconti più (More) riusciti della Comédie humaine. Il titolo ricorda l’insegna di una vecchissima azienda commerciale nella Parigi del Primo Impero. È la storia dell’amore “impossibile” tra la giovanissima Augustine, figlia dell’austero e gretto commerciante Guillaume, e Théodore de Sommervieux, giovane pittore dal brillante e focoso ingegno – un amore che, pur riuscendo ad approdare al matrimonio, non riuscirà a vincere le incomprensioni generate dalla diversa estrazione sociale e dalla differente educazione… La tragica vicenda è tratteggiata dal giovane Balzac con stile vigoroso, con la chiaroveggenza psicologica, il vivo colorito e l’energia del tratto che lo renderanno in seguito famoso. Giustamente celebre la splendida, minuziosa e suggestiva descrizione iniziale della bottega e della casa del vecchio Guillaume, degna delle migliori pagine di Eugenie Grandet e Le père Goriot.

La biografia di Honoré de Balzac, da molti considerata come l’opera più importante di Stefan Zweig (che non giunse a vederne la pubblicazione, avvenuta solo nel 1946), è una raccolta impressionante di aneddoti, inciampi, curiosità (More) e bizzarrie che hanno segnato la vita del padre del realismo francese; un racconto commovente, tragico e talvolta comico, cui lo scrittore e biografo austriaco dedicò gli ultimi dieci anni della sua vita, prima del suicidio. Balzac, in effetti, ebbe una vita da romanzo, tempestata di avversiàˆ, avventure e colpi di teatro degni di quella “Commedia umana” che secondo lui doveva “fare concorrenza allo stato civile”. Le sue prime opere caddero nel vuoto, la critica si astenne anche solo dal prenderle in considerazione, e allora il giovane Honoré cambiò perfino strada, cimentandosi come editore, stampatore, ma incorrendo sempre e inesorabilmente nel fallimento, e in un accumulo di debiti che proverà a estinguere fino al resto dei suoi giorni, nonostante una produzione che arriverà, nel suo picco, ai famosi novanta romanzi in diciassette anni. Prima di raggiungere la celebrità, Balzac, pur continuando a scrivere, si dedicò a imprese a dir poco folli, come quando andò in Sardegna sognando di arricchirsi con lo sfruttamento delle miniere d’argento abbandonate. Zweig non si limita però a raccogliere le tante picaresche storie di vita del grande francese, ma intesse una trama che riesce a ricreare e a spiegare l’indissolubile intreccio tra finzione e vita che fornì a Balzac la materia prima con cui avrebbe modellato tutta la sua straordinaria Opera.

Primera obra narrativa de Pedro Antonio de Alarcón, que escribió a los 18 años y fue publicada en 1855.
¡Y es que en EL FINAL DE NORMA no se dan a nadie malas noticias, ni se levantan falsos testimonios al alma humana! Salgan, por (More) consiguiente, a luz nuevas ediciones de esta obrilla hasta que el público no quiera más; y pues que he confesado mis culpas, absuélvanme, por Dios, los señores críticos y no me impongan mucha penitencia. Adiós, Carlos; y con dulces, indelebles recuerdos de aquellos días que pasamos juntos en África y en Italia, cuando subíamos esta cuesta de la vida, que ya vamos bajando, recibe un apretón de manos de tu mejor amigo. P. A. DE ALARCÓN

The New Testament, as usually received in the Christian Churches, is made up of twenty-seven different books attributed to eight different authors, six of whom are numbered among the Apostles (Matthew, John, Paul, James, Peter, (More) Jude) and two among their immediate disciples (Mark, Luke).
The New Testament was not written all at once. The books that compose it appeared one after another in the space of fifty years, i.e. in the second half of the first century. Written in different and distant countries and addressed to particular Churches, they took some time to spread throughout the whole of Christendom, and a much longer time to become accepted.
The present edition is a new translation of Latin Vulgate using the Douay-Rheims as a guide. Catholic Public Domain Version, Original Edition. Ronald L. Conte Jr., translator and editor.

Bernal Díaz del Castillo fue uno de los descubridores y conquistadores de la Nueva España, sus provincias y del cabo de Honduras. Ya viejo y retirado, escribió esta crónica de las proezas en que, al mando de Hernán Cortés, fue (More) parte y testigo. El historiador mexicano Carlos Pereyra estudia en el prólogo de esta edición la figura del cronista, que en vida no vio publicado su manuscrito. La Historia verdadera de la conquista de la Nueva España apareció, por fin, en el siglo XVIII, siendo su autor mal juzgado, pues se consideró que trataba de palidecer la gloria de Hernán Cortés. Menéndez Pelayo reivindicó sus méritos, reconociéndole no sólo importancia de testigo fiel, sino dotes de interpretación psicológica que dan calidez humana a su extensa crónica. Además de relatar los sucesos ocurridos en 1517 y 1521, Bernal Díaz del Castillo describe también las ciudades, ritos y costumbres de los pobladores, pudiendo decirse que se trata de una primerísima fuente para el estudio de la civilización precortesiana. La presente edición está basada en el Manuscrito Guatemala.

Dubliners is a collection of 15 short stories by James Joyce, first published in 1914. The fifteen stories were meant to be a naturalistic depiction of the Irish middle class life in and around Dublin in the early years of the (More) 20th century.The stories were written at the time when Irish nationalism was at its peak, and a search for a national identity and purpose was raging; at a crossroads of history and culture, Ireland was jolted by various converging ideas and influences. They center on Joyce’s idea of an epiphany: a moment where a character has a special moment of self-understanding or illumination. Many of the characters in Dubliners later appear in minor roles in Joyce’s novel Ulysses. The initial stories in the collection are narrated by children as protagonists, and as the stories continue, they deal with the lives and concerns of progressively older people. This is in line with Joyce’s tripartite division of the collection into childhood, adolescence and maturity.

Priam Farll es el más reputado pintor de Inglaterra: célebre por sus cuadros sobre policías y pingüinos, es adorado por el público y la crítica. Tímido como un cervatillo, nadie conoce su aspecto, pues lleva años viviendo en el (More) extranjero junto con su criado Henry Leek, un granuja de tomo y lomo. Un día regresa a Londres de incógnito, y Leek tiene el mal detalle con su amo de fallecer súbitamente de pulmonía. El doctor que certifica la muerte confunde a Leek con Priam Farll, y pronto la noticia corre como la pólvora: el gran pintor ha muerto. Farll ve el cielo abierto y decide no sacar al mundo de su error: finge que es Henry Leek, y hasta asiste a su propio entierro en la abadía de Westminster. Es entonces cuando entra en escena una pizpireta viuda de Putney, Alice Challice, que estaba prometida en matrimonio por correspondencia con Leek, y con quien Farll se aliará para luchar contra las adversidades de la vida moderna.

El castillo es considerada por muchos especialistas de la obra kafkiana como la cúspide literaria del escritor praguense, debido tanto a su complejidad estructural y a su madurez simbólica y metafórica, como a la densidad (More) intelectual de los motivos que la forman. Efectivamente, en El castillo, escrito en la última fase de la vida del autor, cuando la enfermedad progresaba con una desesperante tenacidad, la fuerza expresiva de Kafka alcanza una intensidad inusual, siendo testimonio de la falta de compromisos del autor, de su firme voluntad de enfrentarse a un terrible reto existencial: el «asalto contra la última frontera terrenal», su deseo de ser «final o principio». Esta madurez e intensidad, su extraordinario estilo, el cual, como dijo Hermann Hesse, convierte a Kafka en un rey secreto de la prosa alemana, hacen de la novela El castillo un joven clásico de la literatura universal, un clásico que, como El proceso , ha desencadenado un alud de interpretaciones y comentarios, no sólo literarios, sino filosóficos, teológicos, psicológicos, políticos y sociológicos, demostrando así que ha tocado el nervio de nuestra época.

Esta guía clásica, analiza el acto de leer, ese proceso por el cual la mente, sin ayuda del exterior, se eleva gracias al poder de sus propios recursos: pasa de comprender menos a comprender más. El análisis distingue cuatro (More) niveles diferentes de lectura, desde la lectura primaria a la lectura rápida, pasando por la lectura de inspección y la extensiva, además de enseñar a clasificar cualquier libro, a radiografiarlo a extraer lo que el autor quiere decir, a hacer una crítica. El lector puede aprender las diferentes técnicas de lectura para libros de temas prácticos, de literatura, teatro, poesía, historia, ciencias y matemáticas, filosofía y ciencias sociales. La obra se completa con dos apéndices: uno con pruebas para que el lector verifique su nivel de comprensión de distintos tipos de textos, y el otro con una lista de autores y obras que todos deberíamos leer y releer.

Una mañana cualquiera, Josef K., joven empleado de un banco, se despierta en la pensión donde reside con la extraña visita de unos hombres que le comunican que está detenido —aunque por el momento seguirá libre—. Le informan de (More) que se ha iniciado un proceso contra él, y le aseguran que conocerá los cargos a su debido tiempo. Así comienza una de las más memorables y enigmáticas pesadillas jamás escritas. Para el protagonista, Josef K., el proceso laberíntico en el que inesperadamente se ve inmerso supone una toma de conciencia de sí mismo, un despertar que le obliga a reflexionar sobre su propia existencia, sobre la pérdida de la inocencia y la aparición de la muerte. La lectura de El proceso produce cierto «horror vacui» pues nos sumerge en una existencia absurda, en el filo de la navaja entre la vida y la nada.

The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe (of York, Mariner Who lived Eight and Twenty Years all alone in an un-inhabited Island on the Coast of America, near the Mouth of the Great River of Oroonoque; Having (More) been cast on Shore by Shipwreck, where in all the Men perished but Himself. With An Account how he was at last as strangely deliver’d by Pyrates) is a novel by Daniel Defoe, first published in 1719 and sometimes regarded as the first novel in English. The book is a fictional autobiography of the title character, an English castaway who spends 28 years on a remote tropical island near Venezuela, encountering Native Americans, captives, and mutineers before being rescued. This device, presenting an account of supposedly factual events, is known as a “false document” and gives a realistic frame story.

Framley Parsonage is the fourth novel in Anthony Trollope’s series known as the “Chronicles of Barsetshire”, first published in serial form in the Cornhill Magazine in 1860. (Summary by Wikipedia)”Of all novelists in any country, (More) Trollope best understands the role of money.
The “Chronicles of Barsetshire” is a series of six novels by the English author Anthony Trollope, set in the fictitious cathedral town of Barchester. They concern the dealings of the clergy, and the politics that go on behind the scenes.

Beloved by millions, The Way is St. Josemaría’s spiritually rich collection of points for meditation and prayer. Genial but pointed, The Way is born out of deep Christian experience and aims at encouraging people to love God and (More) live for Him. Says St. Josemaría: The 999 points which make up The Way were written with yearnings to see Christ, the light of the world. Anyone who reads it with the same yearnings will not have opened this book in vain. This mini-edition fits easily into the most jammed purse or pocket.